domenica 14 agosto 2011

Isole Andamane: no al turismo nella foresta degli Jarawa


Estate. Tempo di ferie e di “umane transumanze stagionali” che, se non sempre risultano sostenibili (metteremo probabilmente dei chilometri e del petrolio tra noi e la nostra meta), almeno le si augura a tutti responsabili. Proprio in virtù della responsabilità del turista Survival International e l’organizzazione andamanese Search, che difende i diritti del popolo Jarawa, hanno lanciato lo scorso giugno il boicottaggio del turismo lungo la Andaman Trunk Road, la strada che attraversa il cuore della foresta degli Jarawa nelle isole di questo splendido arcipelago indiano. La settimana successiva, l’Associazione degli operatori turistici delle Andamane ha annunciato il suo sostegno alla campagna e in questi giorni si sono unite anche due grandi compagnie turistiche internazionali, la Andaman Holidays e la Andaman Escapades.
Ma qual è il rischio che vuole scongiurare questa campagna? Ha spiegarcelo è Survival International l’organizzazione mondiale che dal 1969 cerca di sostenere i popoli tribali di ogni continente attraverso campagne di mobilitazione dell’opinione pubblica. “Noi chiediamo oggi ai turisti di boicottare la strada principale delle isole Andamane, in India, una strada illegale che attraversa la terra degli Jarawa. La Andaman Trunk Road è non solo illegale, perchè rimasta aperta nonostante la Corte Suprema dell’India ne abbia ordinato la chiusura nel 2002, ma è anche estremamente pericolosa per gli Jarawa, una tribù composta da soli 365 individui”. I cacciatori-raccoglitori Jarawa sono forti e sani “ma hanno poche difese immunitarie verso le malattie esterne - mette in guardia Survival - perché sono usciti dall’isolamento solo dal 1998 e rischiano di essere contagiati dai turisti quotidianamente”. “Un’epidemia potrebbe essere fatale”.

Ogni mese, infatti, migliaia di turisti indiani ed internazionali viaggiano lungo la strada incriminata rischiando di trasmettere involontariamente, come fecero i primi conquistatori europei, malattie ai membri della tribù indigena. “Le regole che dovrebbero proteggere gli Jarawa sono infrante tutti i giorni - denuncia Survival - e la loro riserva si è trasformata in un vero e proprio parco per il safari umano”. Le compagnie turistiche e gli autisti “attirano” gli Jarawa con biscotti e dolciumi e i risultati sono vacanza dal gusto neo coloniale. “Un turista - racconta Survival - ha descritto così la sua esperienza: Il viaggio nella riserva tribale era come un vero e proprio safari: stavamo nel mezzo della foresta tropicale in attesa di vedere gli animali selvaggi, ovvero, per essere specifici, gli Jarawa”. I più attratti dal cibo lanciato dai veicoli sono spesso i bambini della tribù e diversi di loro, ancor prima di rimanere vittima di malattie, sono rimasti coinvolti in incidenti stradali.

La Andaman Escapades, una delle ultime due compagnie turistiche internazionali ad aderire alla campagna di Survival e Serach descrive il boicottaggio come “un reale sostegno e un raggio di sole per la tribù degli Jarawa, che rischia l’estinzione se non sarà adeguatamente protetta”. “ Ci siamo accorti solo recentemente - hanno raccontato a Survival i dipendenti di Andaman Escapades - che i turisti percorrevano la strada per vedere gli Jarawa, anziché per raggiungere le attrazioni offerte a Baratang”. Una situazione simile a quella denunciata da Shri R. Ratnam, direttore della Andaman Holidays: “Stavamo ricevendo molte richieste di tour tra gli Jarawa con ritorno in giornata da Baratang, ma abbiamo cominciato a rifiutarci di accontentare i nostri clienti. E quando ce ne chiedono la ragione, li indirizziamo al sito di Survival International, che spiega ai turisti perché è necessario boicottare la Andaman Trunk Road”.
Ma se Andaman Escapades e Andaman Holidays sono scese in campo in questi giorni, in luglio anche l’Associazione dei Tour Operator delle isole Andatane aveva deciso di sostenere l’appello rivolto da Survival ai turisti di tutto il mondo: “Non appoggiamo il turismo tra gli Jarawa- aveva dichiarato a Survival Shri M Vinod, Presidente dell’Associazione dei Tour Operator - Per questo abbiamo scritto all’amministrazione dell’isola chiedendo una strada alternativa per evitare che i turisti debbano usare la Andaman Trunk Road per spostarsi.”
“Siamo felici di sapere che alcune compagnie turistiche abbiano deciso di compiere un’azione tanto forte contro il safari umano - ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival - Con il loro sostegno, non c’è sicuramente alcun ostacolo a vietare totalmente ai turisti di attraversare la riserva ed è tempo che le autorità delle Andamane emettano un divieto totale di utilizzo della strada che attraversa la foresta degli Jarawa mettendo finalmente a disposizione altre strade”. 

Intanto, mentre anche la politica si sta muovendo e Sonia Gandhi, presidente del partito di governo, ha recentemente discusso della situazione degli Jarawa nel corso di una riunione del potente National Advisory Council, Survival International non perde occasione, con l’arrivo delle vacanze estive, di chiedere a tutti i turisti di boicottare la strada che percorre le Andamane. “Se nonostante le direttive, i turisti continueranno ad invadere il territorio degli Jarawa mettendo a rischio le loro vite e trattandoli come animali in uno zoo - ha concluso Corry - lanceremo un boicottaggio del turismo in tutte le Isole Andamane”. 

Il bisogno di un altrove incontaminato come quello delle Andatane deve quindi appellarsi, in attesa di leggi più rigorose e di strade alternative, alla responsabilità del turista. A rischio non è solo un ecosistema, ma un intero popolo.

Alessandro Graziadei

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